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Ricevo spesso delle domande sulla differenza tra il ruolo dello Psicologo e quello del Counselor. Provo in questo breve articolo del blog a fare un po’ di chiarezza.

Nel pensare comune sia lo Psicologo sia il Counselor sono visti come professionisti che si occupano di aiutare i propri clienti nelle situazioni problematiche della vita e lo fanno attraverso lo strumento della comunicazione. Ma ci sono delle differenze fondamentali, vediamole.

Anzitutto bisogna dire che lo Psicologo è un professionista che ha compiuto un percorso formativo e che esercita la professione, così come è prevista dalla normativa vigente. 

Per contro la figura professionale del Counselor non è specificamente regolamentata dalla normativa italiana, né per quanto riguarda il percorso formativo necessario per diventare un Counselor, né per quanto riguarda la natura della propria attività professionale. Esiste una legge – la Legge 4/2013 – che disciplina le “professioni non organizzate in ordini e collegi”, ma non esiste (come per gli Psicologi) una specifica legge per i Counsellor, né un albo dedicato. Di fatto per la legge italiana non esiste la figura del Counselor, di conseguenza chiunque può definirsi un Counsellor in qualunque momento.

In Italia si è assistito negli ultimi anni ad un fiorire di scuole e di corsi di counseling. Non essendo obbligati a seguire una normativa specifica, i corsi in tema di counseling sono molto diversi gli uni dagli altri. Vi sono corsi brevissimi, di appena qualche giorno, e corsi che durano diversi anni. Anche le materie oggetto di apprendimento sono le più diverse, infatti basta fare un “giro in rete” per accorgersi che il panorama dell’offerta formativa del settore del counseling è molto ampio e variegato. Si trovano scuole di counseling filosofico, socio-sanitario, artistico, alimentare e così via. Io, ad esempio, ho frequentato un master triennale di counseling del benessere, centrato sul cliente ed erogato dalla UNIPSI – Università Popolare di Scienze della Salute, Psicologiche e Sociali –

Ma cosa fanno i Counselor?

C’è chi dice che il Counselor si occupa di gestire una situazione problematica mentre lo Psicologo va alla ricerca delle cause. In realtà questo è inesatto. Come sa chi è passato attraverso momenti di crisi, non è possibile superare una tale situazione senza attivare da una parte le proprie risorse qui-e-ora e trovare, dall’altra parte, una comprensione di ciò che sta avvenendo, quindi una comprensione – superficiale o profonda che sia – delle cause. Si tratta di fare una danza tra il fare esterno, in cerca di nuove soluzioni, ed il fare interno, in cerca di nuove comprensioni. Lo Psicologo offre “consulenza psicologica”, attività mediante la quale affronta insieme ai clienti le difficoltà personali, familiari, evolutive e professionali che la persona può incontrare nel corso della propria vita. 

Potremmo definire il Counseling come “Un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione. Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento.”

Le definizioni di counseling disponibili sono moltissime ma concordi nell’attribuire al Counsellor le capacità relazionali necessarie per aiutare una persona in un momento di difficoltà. Non si parla mai di, disturbo mentale o psicologia. Lo Psicologo però, oltre alle attività di “consulenza psicologica” svolge una serie di attività che il Counsellor non può svolgere, come ad esempio somministrare test, redigere certificati e relazioni sul trattamento effettuato e sulla diagnosi rilevata o effettuare perizie psicologiche. Ma al di là di queste attività ulteriori dello Psicologo, sembra che la “consulenza psicologica” dello Psicologo e l’attività di Counseling siano piuttosto sovrapponibili: entrambe puntano al benessere della persona che si trova in una condizione di disagio esistenziale.

Tra le due categorie professionali è in corso una disputa. I Counsellor si ritengono in diritto di esercitare la propria professione così come loro la definiscono, mentre gli Psicologi li accusano di esercitare senza titolo – e senza il loro lungo percorso formativo – una professione regolamentata dalla normativa a garanzia degli utenti finali.

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